Jacopo Bassano (Jacopo da Ponte, Bassano del Grappa 1510 circa - 1592)



Apparizione della Vergine ai santi Antonio Abate e Ludovico da Tolosa (1548-1549)
Olio su tela, 170x155 cm
Chiesa cattedrale, Asolo

L'opera collocata sulla parete settentrionale della chiesa si trovava in origine nel primo altare a sinistra dedicato a Sant'Antonio Abate che apparteneva alla confraternita dei Battuti e da lì rimosso nel 1872. Il dipinto presenta il medesimo soggetto e le medesime dimensioni di quello di Lorenzo Lotto che campeggia nella stessa chiesa, circostanza insolita che ha indotto una parte della critica a ritiene che la tela del bassanese dovesse sostituire la tavola più antica. Ciò sarebbe stato motivato da questioni iconografiche dovute all'utilizzo da parte di Lotto delle sembianze di Caterina Cornaro per il volto della Vergine. Risulta evidente come Jacopo avesse ben presente il modello lottesco nella realizzazione della sua opera, in cui egli vira in senso più vistosamente manierista rispetto alle opere giovanili. Tale svolta è soprattutto visibile nella figura della Vergine percorsa da un movimento quasi spasmodico, accentuato dalle turbinose pieghe della veste. A questo cambiamento stilistico corrisponde un'evoluzione tecnica in cui la pennellata si fa più sciolta e la superficie pittorica si accende maggiormente di vibrazioni luminose. Le figure hanno perso ormai la dilatazione plastica pordenoniana, per farsi più sinuose e allungate sul modello dell'arte di Parmigianino divulgata delle riproduzioni a stampa. Si assiste in quest'opera a una più raffinata ricerca formale che tuttavia non va a scapito dello spiccato naturalismo connaturato all'artista di cui egli da un saggio notevole nel brano di paesaggio che si apre fra i due santi. Analogamente, in questi ultimi, si ritrova una connotazione realistica dei gesti e delle fisionomie, a cui si accompagna l'esibito virtuosismo pittorico nella resa dello scintillio della veste di San Ludovico.



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